Programma Terapeutico
Scopo generale e durata
Lo scopo generale del programma terapeutico è quello di attuare interventi di natura educativa, psicologica e psichiatrica affinché gli utenti possano ritrovare l'equilibrio psicofisico, sviluppare abilità e accrescere le proprie risorse per riablitarsi a livello sociale, affettivo e lavorativo, per vivere senza dipendenze nell’ambiente in cui sceglieranno di risiedere, una volta conclusa l’esperienza comunitaria. I programmi riabilitativi hanno una durata che va dai 18 ai 36 mesi, variabile in base agli accordi presi con il Servizio inviante (Ser.T pubblici e privati, NOA) e con lo stesso utente. È necessario che l’utente disponga di una Certificazione di Tossicodipendenza rilasciata dal servizio inviante per essere inserito in comunità e per iniziare il programma terapeutico. Qui di seguito sono riportate la varie fasi in ordine cronologico e con sintetica descrizione.
Fase di inserimento
La persona tossicodipendente sceglie liberamente di entrare in comunità; la sua ammissione tuttavia avviene solo in accordo con i servizi invianti e dopo un colloquio con il direttore e le altre figure operanti in struttura. Tale colloquio preliminare è finalizzato a valutare se il soggetto è realmente motivato ad intraprendere un programma di riabilitazione e se la struttura dispone delle risorse e strumenti necessari per affrontare le sue specifiche problematiche.
Fase iniziale di ambientamento
Dopo l’ammissione, il primo periodo di permanenza di circa 4 mesi è dedicato alla facilitazione dell’ambientamento del soggetto in struttura e nel gruppo dei pari; contemporaneamente viene approfondita la situazione dal punto di vista medico, psicologico, educativo e sociale al fine di elaborare e concordare con lo stesso utente un programma terapeutico con obiettivi personalizzati. L’intervento è volto al recupero della salute psicofisica, al rafforzamento del senso di responsabilità e capacità di auto-progettarsi, facendo costante riferimento alla storia di vita, alle potenzialità, alle caratteristiche caratteriali e alle risorse residue. Sempre nel periodo iniziale, al soggetto viene chiesto di interrompere ogni contatto con l’esterno (compresi i familiari) e di attenersi alle regole di base della comunità che prevedono, oltre all’astinenza da sostanze stupefacenti e dall’alcol, la partecipazione alle attività della vita comunitaria secondo i ritmi da essa scanditi. In genere entro due mesi dall’inserimento, l’utente può riprendere contatto con i familiari, ricevendone la visita con frequenza variabile a seconda dei casi.
Fase centrale terapeutica
Dopo l’ambientamento si entra nel cuore del programma ossia nella fase dedicata alla rielaborazione dei vissuti precedenti e alla conoscenza e modificazione degli schemi cognitivi, emotivi e comportamentali, in un’ottica di ricostruzione di un’identità interrotta da percorsi di devianza e abusi. In questa fase si procede alla verifica periodica degli obiettivi concordati all’inizio del percorso, ma anche alla formulazione di obiettivi nuovi conseguenti ad approfondimenti sul funzionamento della persona e alle difficoltà emergenti.
Fase di reinserimento lavorativo
Di norma, gli ultimi sei mesi del programma terapeutico sono dedicati al reinserimento sociale e lavorativo, ove sussistano le condizioni affinché questo obiettivo possa essere perseguito. La parte finale del percorso prevede, dunque, un’assunzione crescente di responsabilità ed una graduale sperimentazione dell’autonomia. La persona affronta uno specifico programma di reinserimento sociale, lavorativo e abitativo che può non coincidere con il contesto di provenienza. Al fine di rendere graduale il processo di autonomizzazione e di reinserimento, la comunità mette a disposizione gratuitamente un appartamento ubicato nelle immediate vicinanze (modulo Abitativo). In questa fase l’utente continua a partecipare ai momenti comunitari ma in modo meno protetto e più responsabilizzante. Qualora non sussistano le condizioni per un ritorno nel contesto familiare, la comunità supporta l’utenza nella ricerca di un impiego e di una soluzione abitativa alternativa. Viene inoltre favorita e stimolata la creazione di una rete sociale nuova o l’avvicinamento a persone o gruppi positivi della zona di provenienza che possono fungere da risorsa esterna di riferimento. Tutto questo avviene in stretta collaborazione con il Ser.T, al fine di potenziare l’individuazione delle risorse ambientali disponibili sia di natura sociale che lavorativa.
Dimissione
La chiusura del programma terapeutico avviene normalmente quando vengono raggiunti gli obiettivi concordati nel progetto riabilitativo che di solito afferiscono ad un buon livello di autonomia e benessere generale. È comunque prevista la possibilità per l’utente di poter interrompere spontaneamente e in qualsiasi momento il percorso o di essere trasferito in altra struttura e soluzione terapeutica. In caso di gravi irregolari disciplinari da parte dell’utente, il suo allontanamento dalla Comunità può avvenire anche forzatamente su provvedimento della Direzione in forma di espulsione.